sabato, ottobre 28, 2006

Grim Tunisia Fandango

ah una gita in mare...quale miglior pretesto per riprendere a scrivere e superare quel maledetto blocco dello scrittore..la nave ci aspetta...entreremo nel suo ventre caldo ed accogliente e sarà come vivere una maternità...vestiti larghi e passeggini doppi nel caso fossero due...e un corano nel cassetto nel caso il padre fosse yusuf,quel tunisino che ho conosciuto l'altro giorno...si il 31 notte precisamente...dopo essere uscito di casa il 27 e aver trovato grande davanti al mio cancello seduto ad aspettare e prima di tornare in patria il 3...zacinto quanto ci mancherai quando saremo via...iPiroga tu sei la nostra zacinto...baro irreprensibile prendete le vostre sacche e salpiamo....vedrete sarà bello,sarà come volare.E poi saremo li,insieme a manny calavera ed alle sue corse di gatti...(NDR non ci fosse stato marcomarino adesso saremmo ancora li a scervellarci)...non un sottomarino nè un davidemarino ma una nave...UNA NAVE.
Gradite un po' di pane dei morti?...

venerdì, ottobre 27, 2006

Domani, giorno della partenza. Dopodomani, sbarco in Tunisia sotto il tiro delle resistenze naziste tirncerate sulla spiaggia; e siamo ormai a lunedì trenta, solo i vigliacchi, i valorosi saranno morti; lunedì trenta: sole che spacca le pietre. Poi il trent'uno, il deserto. Il primo novembre: dimore di trogloditi, niente di nuovo. Due novembre, giorno nero, imbarco e grande fuga, il tre, ritorno; ritorno col pensiero: domani interrogazione di fisica.

La pupa e il pochefanatico


I stasimo:

il coro si trova nel centro della scena, coreografia quanto basta, possibilmente a tempo.

coro(cantando e ballando): In una casetta
laggiù nel bosco nero
c'era un cowboy che si chiamava
Piero.
E la sua cavalla
brucava nella stalla
mentre lui beveva allegramente
il tè.
Ma il cowboy Arturo
pian pian scavalca il muro
e la sua cavalla gli rubò
oibò.
Ma l'indiano bello
col chiodo nel cervello
la cavalla sua gli riportò
oibò.

primo coreuta: che disastro questo pasto per la povera pupa...
coro:...e per il povero pochefanatico!
primo coreuta: pensate che li ha fatti lavorare come uriali, anni di fatiche,botte...
coro: ...e a risiko peschi casomai gli Urali...
primo coreuta: Paflagone non ha fatto altro che lamentarsi da gran scassaballe qual'è...
secondo coreuta: ma Plottigatt ormai si è convinto che sia lui l'uomo della profezia!
coro: ma come?non può certo essere quel borioso, quel re della mugugna e del turpiloquio!
primo coreuta: non siamo certo noi a tirare le fila del destino...
secondo coreuta: ...solo il Fato potrà dire chi è veramente chi!
primo coreuta: dunque attendiamo con pazienza il prossimo episodio e nascondiamoci, che già vedo arrivare dalla sala la pupa carica degli avanzi del lauto pasto!

mercoledì, ottobre 25, 2006

Notte prima dell'interrogazione d'arte, per non morire, certo, qualcuno te lo sei portato via. Notte attaccato alle fotocopie degli appunti di qualcun altro, e di qualcun altro pure le fotocopie, tutto a manifestare con quanto interesse e dedizione ti dedichi agli studi; ma ora, pentito, attaccato agli appunti come ad un biberon di un altro bambino, o, se preferisci, ad un capezzolo di bambola gonfiabile, leggi di Caravaggio e dimentica presto cosa ti stai perdendo.
Ohi lasso
Per lo meno registratemelo, parlatemi di lui, sento che è in onda.

martedì, ottobre 24, 2006

Lunga e diritta la cementata strada, dietro Garibaldi e davanti solo il sole di domani, ora il buio, la notte, il vento, il profumo del sale, lo scirocco, il libeccio e il sudore. Venti in poppa, a favore, contro, di città in città, correndo. Il fabbro, l' orefice, il plasmatore di metalli, servo del nobile Efesto -le cui fucine sono nel cuore dell'Etna- e io; perchè se corriamo domani non ci può cuzzare di fisica. E intanto un peretta ci supera in macchina: ascolta i the Ark; è unico.

7 piccoli indiani

aspettando l'ispirazione per comporre il primo stasimo de "la pupa e il pochefanatico" penso a sette piccoli indiani, sette forme indeterminate che i limiti possono assumere, sette indianini che non riescono a salire su una twingo: due davanti e due dietro?e gli altri tre allora? uno a casa a studiare e gli ultimi due a correre al prolungamento.
Di quelli sulla macchina non cè da preoccuparsi visto che chi guida ha la patente, ma non si fa neanche tempo a girarsi che quei due che dovevano correre lungo la notturna riva si sono sdraiati e fanno poco seriamente serie di flessioni con la marmorea statua del Garibaldi sulla schiena, e se si prova a redarguirli rispondono con stizza che il condottiero non è rivolto verso Nizza, ma verso i corridori che popolano i giardini circostanti col tipico sguardo perentorio di chi dice: "prendimi sulle spalle e dacci dentro con le flessioni".Rimane quindi un solo piccolo indiano di cui parlare, uno solo dei sette nati e cresciuti in questa storia che è poco più che una cesura.Un piccolo indiano.Un piccolo indiano che, come dicevamo prima, sarebbe dovuto rimanere a casa, a studiare.Un piccolo indiano che invece non sta studiando.Un piccolo indiano che non studia perchè gli manca la materia prima, il carburante con cui nutrire i suoi gangli celebrali a forma di tomahawk.Un piccolo indiano che non studia perchè gli manca l'uva. O natura noverca che ci privi del frutto supremo nel momento in cui ne abbiamo più bisogno!Ma...ma cè un "ma": ma fortuna che, finita la stagione dell'uva arriva la dolce stagione del caco...e tutto rifiorisce...

domenica, ottobre 22, 2006

Quella sensazione che ti coglie dopo una sana e inutile giornata passata a far nulla,
un allegro serpente che fa capolino dai libri scolastici che ti eri riproposto di studiare con impegno e concentrazione- avevi anche pensato di spegnere il telefonino, stolto-e che ora sfogli con errabonda e perversa frustrazione, con vuoto e ipocrita pentimento, tensione, paura e criptici giuochi di prestigio della mente. E ancora ti perdi. E dimentichi la tensione. E poi domani, si vedrà.

giovedì, ottobre 19, 2006

A ME NON MI

occultamento di cadavere di pessimo gusto completato

mercoledì, ottobre 18, 2006

La pupa e il pochefanatico

I episodio:

Plottigatt si trova nel centro della scena, davanti alla grande tavola imbandita.La pupa e il pochefanatico lo affiancano.Gli invitati entrano e si siedono a tavola alla chiamata di Plottigatt.

Plottigatt: Ecco allestito il magnifico convito, ed ecco sopraggiungere i magnifici ospiti: Matteo Pitone, Frank Carpa, Electrabuzz, Manlio Scopigno, Kirby, Jack Kirby, i Genesis, la cuoca nera di Tom&Jerry, Blanka, Jessika Rabbit, Henry Fonda, Cleopatra, Bonagiunta Orbicciani, Margherita Hack, Gabbo, Edwige Fenech, Medea, Lucignolo, Mike Bongiorno, R2D2, Freud, tutto l'allegro girone dei ladri, Barbie, l'imperatore Kuzco, Rita Hayworth, Evan Treborn, le gemelle Olsen, Kevin Lomax, e infine: Audrey Hepburn...spero di avervi ricordati tutti e, se per caso non l'avessi fatto mi appello alla permissività della finzione scenica.Ma permettetemi adesso, cari amici e amiche, di presentarvi due ospiti d'onore:
i due viandanti entrano riccamente vestiti, entrambi portano scimitarre alla cintola e bianche maschere veneziane (tipo quella della scatola di "Inkognito").
la pupa: ecco a voi messer Paflagone
Paflagone fa un passo avanti ed un pomposo inchino.
Paflagone: Sappiate, o cortesi ospiti, che quando ci troviamo davanti io e la cocaina, è lei che si eccita.
Coro: questo Paflagone sembra proprio un pallone gonfiato ed uno sbruffone; di certo l'autore cela sotto la sua maschera qualche personaggio politico altrettanto biasimabile.
il pochefanatico: ed ecco l'altro eccellente ospite: messer...
il viandante: non disperate a ricordar il mio nome eccellente pochefanatico, poichè non l'ho mai rivelato in questa casa e non intendo rivelarlo ora, prego dunque il padrone di casa di...
Paflagone: ora basta dire cazzate razza di turpiloquio umano, se temi di non mangiare qualche misero boccone, ricorda che sei culattone e raccomandato ed avrai dunque di certo un posto a tavola anche tu, non dispererare!
il viandante: ma io, veramente...
Paflagone: "ma tu..veramente" fatti tuoi: adesso si pensa solo a mangiare! avanti Mike, passami il salame che, proprio come te, ovunque venga affettato, ha sempre lo stesso sapore.
Plottigatt: Vedo il convito infiammarsi senza che non sia stato neanche assaporato il caldo vino delle coppe, avanti pochefanatico, inventati qualcosa per smorzare l'atmosfera.
il pochefanatico: Prego lorsignori un attimo della vostra attenzione per proporvi un giuoco d'intrattenimento che allieti il nostro desco: ora io dirò una frase, e voi dovrete, a giro, dirne un'altra che vi sia ispirata dalla mia, e cosi via...è solo un simpatico gioco di associazione libera...
Paflagone: una simpatica cazzata vorrai dire, idiota!
il pochefanatico: ...e dunque inizio: "i ciclisti sono stronzi!"
Manlio Scopigno: "a Gigi Riva il piede destro serve solo a salire sul tram"
Cleopatra: "tu quoque Brute"
Kevin Lomax: "Ladies and gentlemen of the jury, I know you've spent all morning listening to Mr. Broygo talk; I know you're hungry; what I need to tell you won't take very long at all."
Plottigatt: idiota di un pochefanatico, non hai spiegato bene il tutto e di conseguenza il gioco non riesce! lascia stare questo schifo e fai entrare i mimi!

entrano i mimi e si chiude il sipario.

Che notte quella notte

Ancora in marcia.
Al di là della Valle,fuori dal nostro territorio,ci volevamo mettere alla prova senza la nostra gente vicina.
E allora via verso IL Santuario.
Un sabato da giovedi di paura,un sabato teso,come i cross all'inglese.
La frescura della notte e l'aroma di kebab appena sfornato e divorato dallo zio.
Neanche uno sguardo a quella tenera insalata condita di salsa bianca.
Bianca come la faccia di Gatto.
Oltre il Cadibona c'è brutta gente.Ora si,lo sappiamo.
Cassonetti sorvegliati da cani e case in costante trasloco.So che non ci crederete,ma questo è quello che c'è al di la del passo.
Molto meglio a casa,nella Valle,con la nebbia.
Molto meglio(...)

Tratto da Cronache della Valle Bormida

martedì, ottobre 17, 2006

Sollazzandomi in letture impegnate quali Topolino, Playboy e il Rombo di Gunter Grass sono incorso, fondendo insieme intuizioni ricevute dalle varie opere, in un inquietante scoperta: la paura ancestrale maschile, la cosa che potrebbe porre fine per sempre al progresso, al futuro, alla superiorità sociale dell'uomo sulla donna.
L'inizio della fine.
Mi sono interrogato molto se pubblicare questo documento, che, se scivolasse in mani lesbiche, animate dal turpe spirito femminista, potrebbe rivelarsi una vera arma

più potente della pompa atomica,
più fatale del destino,
la paura ancestrale che porterà alla rovina
l'uomo di poche parole, di tante e di successo
e l'ambizioso e l'umile,
e il timoroso e l'arrogante.
CAROTE!
e la paura si forte, il popolo femminile morde
CAROTE!
denti da leonesse,
parvenze di fate, menti da medea
CAROTE!
Mosca, Roma, Liverpool e Berlino
e Palermo, e Nuova Yorka
e i cinque continenti e i sette mari
e le selve oscure e le calde sabbiose distese

rieccheggiano di un croc!
e l'intero universo maschile si unisce in un grido
il potere alle donne

venerdì, ottobre 13, 2006

La pupa e il pochefanatico


parodo:

dalla platea entra in ordine sparso e con estrema circospezione il coro, composto dai paesani curiosi.

coro:
Oh dei, quanto in fretta possono cambiare i modi e i capricci umani! Il vecchio ed avido Plottigatt ammette nella villa due straccioni in piena notte e noi ci sorprendiamo ancora che i delfini non nuotino tra le nuvole e i leoni non ruggiscano tra i flutti!
primo coreuta: Dopo questi avvenimenti ogni cosa sembra possibile!Di certo il vecchio trama qualcosa a nostra insaputa...
coro: Certamente!
primo coreuta: ...voci sicure sostengono che egli stesse aspettando da gran tempo il compimento di un oracolo...
coro: Un oracolo?
secondo coreuta: Ma certo! Io stesso fui sacerdote di Apollo in quel periodo e come fosse ieri ricordo il rovinoso vaticinio!
coro: rovinoso?Avanti vecchio, parla!
secondo coreuta: La lingua tiene a freno sicuro ciò che giurai sulla squadra del cuore.
primo coreuta: La squadra di cui parli ormai è in rovina e declassata! Avanti gobbetto, rivela il vaticinio!
secondo coreuta: Avete ragione, ma nel dubbio parlando permettetemi di fare le corna e di toccar ferro: "Attendi, o Plottigatt, l'arrivo di un dio decaduto sotto mentite spoglie.Il suo potere è ancora grande e reca giovamento alla casa: propizia è perseveranza."
coro:Questo diceva?
secondo coreuta: Questo.
coro: Allora cè poco da dire, conosciuto l'oracolo non ci resta altro che aspettare e vedere l'evolversi degli eventi.

il coro indietreggia e si ripara in un angolo della scena in attesa dei protagonisti.

giovedì, ottobre 12, 2006

Forever Young?

Mentre ero dal salumiere che sceglievo quale prosciutto farmi affettare mi venne un imbarazzante prurito al cervello,un pensiero.
C'è qualche tale che sostiene che la vita di un uomo sia suddivisa in rigorosi cicli di sette anni ciascuno...qualche altro che dipinge la notte a cavallo fra la pubertà e l'età adulta come la notte dei tempi...Wanna Marchi sosteneva invece che un suo favoloso unguento potesse donarti la possiblità di rivivere quegli anni(e invece ti ritrovavi a Brasilia vestito come il mago Donascimiento.)Streghe a cavallo di scope entrano nelle case degli ormai prossimi diciottenni a sfogliargli la vita come un album dei ricordi...streghe a cavallo di dizionari sono invece pronte a forarti il sederone la mattina seguente,IL sederone di fuma.
Ed è cosi che,ormai tornato a casa con della bresaola e già coricato da tempo,nel sonno mi appare lei,la cicogna:ed io sono li,quel fagottino,che crescerà a pane e Dottor House.
Cosa dici Wanna?Se rivoglio la mia giovinezza?No,grazie.
Gli anni più belli sono fatti cosi,come una cassetta vista tutta con l'avanti veloce e poi di nuovo a velocità normale,vuol dire rovinarli,voglio vedere il film dal punto in cui sono arrivato.
Precisamente da quella notte,quella notte di cui parlavano quei tali.
Nessun rewind poeta....ormai è tardi Vasco?
No,avanti cosi.Senza parole,senza pagare,un gran bel film.
...e son 18...
Sono una cosa deplorevole: rido, solo, pensando alle sporcaccionate che scrivo sulla chat di mtv mentre mi alleno a tenere tre pennelli fra le dita dei piedi. Sono una cosa deplorevole e la mia tastiera lo sa. Lei lo sa. Lei sa quello che voglio. Lei è troia. Io me la ricordo, la troia. In una mano aveva il coltello e nell'altra una cosa che poteva essere un'ala di pollo come un petto, con qualche patatina fritta di contorno. I pestelli della guerra continuavano a travagliare l'umanità come un parto gemellare. E io avevo paura ma ero troppo povero anche per amarti. E tutto era così avariato che avrei preferito essere guercio da un occhio per non vedere. Allora mi sono dato alla pazza fuga
e tu, ingiuriami se vuoi
maschione

La pupa e il pochefanatico


prologo:

si apre il sipario; entrano in scena la pupa e il pochefanatico reggendosi l'un l'altra.

il pochefanatico: Volesse il cielo che io e la pupa non fossimo mai stati estratti dal gioco che ci tenne nel suo grembo e nel cuore di coloro che, avendovi giocato con passione, sono adesso cresciuti e maturati con precetti saldi e sani. Estratti e poi venduti al mercato schiavile dei personaggi non giocanti a quello spilorcio di padron Plottigatt...
la pupa: Volesse il cielo!
il pochefanatico: Siamo costantemente stanchi e fuori forma e ci sentiamo sperduti come Alvaro Vitali nel ruolo di Benedetto Croce!
la pupa:Sperduti come Neil Amstrong senza la sua tromba!
il pochefanatico: Per esempio questa notte hanno bussato due viandanti ed il padrone, che solitamente è un avaro ed uno spilorcio, ci ha costretti ad allestire le stanze per gli ospiti ed un lauto banchetto per i due affamati!
la pupa:In piena notte!
il pochefanatico:Abbiamo appena finito di pulire le ultime stoviglie che si è già fatta l'alba...abbiamo ancora un quarto d'ora prima che inizi la nostra giornata lavorativa...
la pupa: tanto varrebbe dormire in piedi!
il pochefanatico: ed è cosi che faremo: buonanotte!

si chiude il sipario

mercoledì, ottobre 11, 2006

Ti devi ripostare; e io mi riposto.
Ma se come per incanto mi venisse un'ispirazione slegata dal conflitto d'interessi alveolare sarei certamente più felice e più fecondo(come una grassa nutrice finlandese appassionata di sudoku) e potrei gridare, finalmente: valvole, un giorno io dirò le vostre nascite latenti!

esistono momenti in cui vorrei parlare francese con te, ragazza dai capelli color del dolore, offrirti qualcosa di raffinato per sedurti e infine ragguingere la gioia pensando di averti vergognosamente illusa, ci sono momenti in cui vorrei sentire un messicano pronunciare la parola metafisica mentre barbaramente allestisce una parca mensa per me, momenti in cui cerco con frasi pretestuose di sapere chi sono, se è vero che sono Giuliano l'Apostata o un barman del lago maggiore, o magari tutte due le cose, se è vero che quando nuoto non respiro, se quando stanco esco dall'acqua ululo o mi chiedo: ma dove sono finite le stelle?

domenica, ottobre 08, 2006

Fredda la notte nella Valle

Nel buio della notte una luce.Li avevamo trovati.
Ma nel momento in cui avremmo dovuto soltanto lasciarci andare vinti dalla stanchezza e dal dolore provocato dal gonfiore spropositato della nostra vescica il nostro pensiero rifuggiva e tornava indietro.
Avevamo sfidato le leggi della natura decidendo a notte ormai consumata di inoltrarci lassù,nella Valle.E quelle dello stato,avendo messo mano al volante inebriati dal dolce nettare della Grotta Marinara.I gendarmi,con i pennacchi con i pennacchi,non ci avrebbero lasciato proseguire la nostra corsa verso la Valle,ah quanto è dolce la mia Valle.Con i pennacchi e con le armi.
Ma nè loro nè la nebbia ci avevano fermati.Avevamo trovato gli altri.
Pelliccione con la torcia ci accoglieva festoso.
Una volta dentro,solo un bel fuoco,una coperta,un Fernet Branca,nient altro(...)

Tratto da Cronache della Valle Bormida

martedì, ottobre 03, 2006

una rotonda sul male

Prefazione: A volta capita che, come magicamente estratto dal cilintro di un improvvisato mago di coorte, il post più atteso della stagione si accasci sfinito per le numerose corretture inferte al suo testo sulla porta di casa, maturo, pronto per essere postato.E' questo il caso di "una rotonda sul male", uno scritto serio, ma non solo: è anche uno scritto che offende il buongusto, uno scritto cervellotico:se per esempio lui volesse deludermi nel fallimento sarebbe contento.

L'immensa distesa del male: la lunga distesa delle azioni dispettose e delle carte dei pochemon imprestate e mai restituite.Su questa titanica massa informe fatta di sgambetti, frecciate e poltrone rubate solo perchè uno andava a Roma (a fare cosa poi non si è mai capito) torreggia sola ed autonoma, alta sopra la distesa maligna, un rotonda.Una rotonda sul male.Tutto fila liscio sulla rotonda, dove in fondo stiamo tutti, come piccoli ballerini di liscio, superiori nei confronti di quel male che intanto si agita turbo e lento sotto di noi.Ma a volte stare semplicemente SUL male non basta.Ed è tristissimo pensare che hai partorito questa riflessione solo dopo essere stato avvicinato ai bordi della rotonda da un certo Marzullo ed investito dalle sue richieste insistenti sei stato costretto a farti una domanda e a darti una risposta.Dopo aver scartato la domanda che prevedeva come risposta "la pioggia di Parigi che non bagna" ti sei chiesto: "Basta davvero restare su una rotonda SUL male?" e a mezzanotte e dintorni ti sei risposto cosi: "No, ora prenderò le persone e le cose a me care, e le porterò insieme a me verso qualcosa, qualcosa di diverso." Ma destatoti dal tuo pensare ti sei subito accorto che le cose e le persone a te care già ti precedevano, e toccava a te raggiungerle, per giungere finalmente a qualcosa di diverso, magari addirittura ad una rotonda sotto al bene.

lunedì, ottobre 02, 2006

Blu Notte

Noel.E sembra anche joyeux.La madre imbastisce la grande tavola,prima la spessa tovaglia rossa,poi le posate i piatti i bicchieri,il moscato,i crostini con il salmone,i sottaceti,le leccornie di qualche zia lontana che viene invitata solo per queste,il panettone salato,quello dolce,i cappelletti in brodo,rigorosamente anche se fan schifo,il cappone,il capitone,il fritto misto alla piemontese,i parenti sardi che si incacchiano,ahhhhhhhh.I pargoli giocano chiassosi,ma è quel chiasso festoso,che allieta e di cui sentiresti la mancanza se non ci fosse.Il padre butta la legna nel camino per far fuoco...ma è giunta l'ora di prendere posto,tutti a tavola!Come tradizione un'estremità rimane vuota,tutti ai lati i bimbi le nonne gli zii,il padre,la madre.E poi a capotavola c'è lui.Sontuoso.Vestito da Papà Natale,come ogni anno.Giù il berretto,come luccica accipicchia!A capotavola c'è lui,ad allietare i loro Natali somministrando i suoi canditi filosofici e mangiandosi l'uvetta(di cui è ghiotto),c'è IL GIUSE. ...oh pino come sarebbe bello...