lunedì, marzo 03, 2014

Atomi riluttanti


Asfaltata nel 1949, prima era una via per le castagne, in terra battuta. La sua lunghezza, ora estesa per raccordarsi fino al crocevia che precede il ponte, è costellata di alti lampioni, chini con le loro teste severe sulle poche macchine che la percorrono. Dal treno è possibile scorgere un paio delle sue curve, guardando verso valle non appena si esce dalla galleria.

La notte, i lampioni illuminano quei pochi metri d'un arancione rosato, come se le lampade al loro interno fossero portali per lontane galassie morenti. L'asfalto fa eco alla luce, riportando su se stesso quel colore carnoso ed estivo, evocando sulla sua superficie tormentata le pelli di demoni ormai estinti o di giganti di un'altra cultura.

Intorno, la collina tace immersa nei sapori del buio: grigio, blu e marrone. Più che colori sembrano attori titubanti, nervosi prima di calcare la scena. Come personalità diffuse tra i corpi degli insetti e degli alberi, rispettano ossequiosi i confini tra la luce e la sua assenza.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Nice feet