mercoledì, gennaio 07, 2015

L'oro Scopone

Madison Square Garden, New York, 2014 dicembre 31 .

Ricordo perfettamente il momento in cui diramarono l'allarme bomba.
Io rimasi sulla mia panchina a leggere il mio giornale - un tabloid comprato poco prima da un ragazzino di colore - mentre quelli con i lampeggianti arrivavano da tutte le parti, le bancarelle degli hot dogs chiudevano in fretta e furia, il disk jockey non smetteva di gridare frasi come "ILLUMINA! ILLUMINA! ILLUMINA!" o "Tenera è la notte".
O così sembrava. Da fuori sembrava che non avesse intenzione di smettere. Che non gliene fregasse niente di morire.

Ricordo di essermi chiesto chi avesse potuto fare la soffiata: forse uno steward all'interno che aveva notato qualcosa di sospetto?
Quindicimila persone in un solo posto la notte dell'ultimo dell'anno: ci sarà stato anche più di Qualcosa di sospetto.
Il ricordo delle sigarette del mio paese alzò una cortina di nostalgia insopportabile, così insopportabile che stavo per alzarmi e andarmene, ma mi feci forza e rimasi seduto, in attesa del momento.
Ora che è tutto finito, non mi sento di escludere che possano essere stati gli addetti alla sicurezza di quel duo olandese che mandava techno pesantemente.
Pesantemente significa che io la potessi sentire da fuori.
Dentro c'erano violentatori, padri di famiglia e zitelle, preti in borghese e borghesi violentati da altri preti e da altri padri di famiglia.
Cazzo era pieno di adolescenti.
Non avevo paura, fu la tensione a giocarmi un tiro mancino: vomitai gli spaghetti sulla pagina della cronaca locale.
Poi, ad un tratto, il rumore degli elicotteri e nient'altro.

TENERAAAAAAA E' LA NOTTEEEEEEEE.
Fare fuori quindicimila persone l'ultimo dell'anno al Madison Square Garden non è cosa da principianti.
Rigirai tra le mani gli unici fogli rimasti illesi dal conato: l'oroscopo di fine anno.
Le prime persone, i più fortunati o quelli che spingevano più forte, cominciarono ad uscire fuori dal palazzetto.
Palazzetto un cazzo: quello è uno stadio, non devo essere modesto. Ora posso dirlo.
Gridavano, gridavano, si divincolavano, ma le pale degli elicotteri gridavano più forte di loro.
Ricordo che alcuni scivolarono sulle bottiglie di birra e furono calpestati da altri.
Segno del Cotechino: "Un tenero 2015 per i nati sotto il segno del suino."
Cazzo, non mi davo pace. Tenera è la notte era una frase che avevo già sentito da qualche parte.

Pensai che quel ragazzino mi avesse venduto un giornaletto da sfigati liceali. Chissà quanti degli adolescenti dentro al Madison lo avevano letto prima dell'arrivo degli olandesi.
Insomma, me ne stavo sulla mia panchina a leggere l'oroscopo del mio giornale imbrattato di spaghetti pepperoni and pizza quando arrivarono i primi colpi di pistola - sparati in cielo - e gli artificieri si fecero largo tra la folla imbizzarrita.
Gli olandesi non smettevano: techno pesante, ILLUMINA!, pesante, pensante, pesante.
Il segno della Platessa, il mio preferito: "Un 2015 platinato da contessa". Cazzo, un genio l'autore: la combinazione platinato e contessa a formare la parola platessa non era cosa da principianti.
Dovevano essere in più di una persona. Sicuro.
Pensai che sarei dovuto entrare lì dentro a suggerire agli olandesi di mandare techno e urlare: PLATINATO! PLATINATO! PLATINATO!

Il fascio di luce di un elicottero mi rese cieco: era ora di andare.
Voi non avete idea di quanto faccia freddo, a New York, su una panchina, la notte dell'ultimo dell'anno.
PLATINATOOOOOOOOOOO
Adocchiai senza attenzione i segni del Fotografo, della Fotografa, del Predestinato, del Calabrone, del Diurno, del Piroga, della Montagna, delle Forbici, del Pentolone, , dell'Alternativa Estiva, del Rockerduck, dello Zio Peperone, di Deborah e le sue amiche (c'era scritto proprio così: Deborah e le sue amiche. E di seguito un numero di telefono), della Pentolaccia, del Deserto Rispettabile, del Dizionario di Tedesco, di Mac Turtle.
C'erano più segni che mesi dell'anno: se ora non fossi così morto lo comprerei più spesso quel feuilleton.
No, non avevo paura. Avevo solo freddo.
Mi alzai dalla panchina e lentamente sollevai i lembi del mio impermeabile mentre mi avvicinavo allo stadio: nessuno fece caso all'esplosivo.
Illuminata è la notte.




1 commento:

principessa ha detto...

non sono un robot ho letto. mi sono piaciuti tabloid e imbizzarrita. anche quest anno non hai parlato del mio segno.